© Fabian Albertini Ryu

I EDIZIONE
21 luglio - 20 agosto
2022

San Lucido Fiumefreddo Bruzio (CS)

Midway: between past and future

21 Luglio - 20 Agosto 2023

Assuefatti nel misurare la dimensione del tempo come un flusso lineare avente, spesso e volentieri, pure una rappresentazione visivo-spaziale, commettiamo un errore: trascuriamo la caratteristica che, più di ogni altra, può davvero conferire significato ad una logica altrimenti ridotta alla retorica inevitabile, ineluttabile e ovvia del “tutto scorre”. Questa caratteristica, capace di inchiodare il tempo alle sue categorie e allo stesso tempo di scardinarle, è la turbolenza. Il presente si fa passato nell’atto in cui disponiamo anche solo di una miscroscopica prospettiva per leggerlo e valutarlo. Il futuro, così intensamente temuto, atteso o ambito, si fa presente sempre prima del previsto. Nel passato, chi ha occhi attenti e sinceri rinviene ragioni e cause con un discreto grado di accuratezza. La turbolenza, invece, offre la grande opportunità di comporre nuove ed inedite combinazioni, di stabilire nessi di causa-effetto, di accettare logiche stringenti, ma anche e soprattutto di preservare vastissimi margini di dubbio: laddove non è né possibile né desiderabile né necessario fornire una spiegazione. Ed è proprio nell’incalzare turbolento dei nostri tempi, di cui l’uomo è il principale artefice, e in cui l’evoluzione tecnologica ha spesso i tratti di una rivoluzione tecnologica, che la sensibilità del fotografo trova larga ispirazione. C’è una doppia verità legata al tempo: quella di un mondo tradizionale che ne viene totalmente assorbito, omologato allo standard ISO della globalità unica possibile; e quella di un nuovo bisogno primario, inteso come alimentarsi e respirare, che consiste nel salvaguardare, proteggere e tramandare i patrimoni dei territori e dei popoli. Senza i quali, è bene precisarlo, perde significato ogni forma di sviluppo tecnologico. Una mano attinge dal bacino della storia, ancora pulsante, e ne riversa i contenuti migliori nel marasma di un progresso che non è mai stato tanto frenetico.

Viceversa c’è un’umanità residuale, ancora legata con fierezza (o solo per isolamento) ai suoi usi e costumi di sempre, che si lascia innestare dai nuovi strumenti di comunicazione traendone utilità ma anche alienazione. Le due modalità a volte convivono in uno stesso territorio, dove è stridente la combinazione tra arretratezza e iper- futuro: il denaro improvviso, prodotto solo dalle esigenze energetiche di un’epoca breve, attribuisce agli stili di vita forme grottesche, bizzarre e ostentative. In altri casi c’è uno sforzo romantico nel mantenere vivi i riti, i colori e i valori popolari in posti già da tempo consegnati alla modernità, intesa nella sua accezione più condivisa. E pensiamo poi agli ambienti e ai paesaggi in profonda mutazione, diretta conseguenza dell’economia luccicante dei consumi, che diventano destinazione turistica emergente, seppur temporanea. Infine, a sancire la natura evolutiva del tempo c’è l’enorme potenziale applicativo delle continue invenzioni e scoperte tecnologiche capaci di risolvere problemi e di superare limiti strettamente legati alla vita di ciascuno. Il tema di questa prima edizione di Fiumefreddo Photo Festival prova a mettere in armonia, con il giusto equilibrio tra coerenza e di incertezza, i progetti degli autori in programma, tutti basati sulla via di mezzo nella quale ci troviamo e da cui si dipanano svariate linee di indagine capaci di descrivere il tempo che ci appartiene ma anche di suscitare perplessità e innescare dubbi.

Teodora Malavenda
Direzione artistica

Le mostre

Alex Urso

Past Continous

Una mostra ideata e realizzata da Archivio Luce – Cinecittà che porta, per la prima volta in assoluto, un suo progetto espositivo in Calabria, in occasione del Fotografia Calabria Festival. Curata da Enrico Menduni, la mostra racconta gli anni tra il 1960 e il 1975. Anni di grandi cambiamenti sociali, economici e culturali che hanno segnato i decenni successivi fino ai giorni nostri. Un periodo che viene raccontato attraverso gli scatti delle agenzie fotografiche che quotidianamente venivano inviati ai giornali e ai settimanali popolari

Fiumefreddo Bruzio
Largo Torretta

Fabian Albertini

Controlled Lives

Ispirato ad un articolo di Kelly Servick, How the transgenic petunia carnage of 2017 began pubblicato su Science Magazine, il progetto un racconto composto da 90 fotografie e pone una riflessione su cosa sia naturale e cosa invece sia artificiale, su cosa sia reale oppure finto, sintetico oppure genuino. Una dicotomia che coinvolge non solo la scienza contemporanea, ma la fotografia stessa sin dalle sue origini.

Fiumefreddo Bruzio
Largo Santa
Domenica

Gabriele Cecconi

TiàWùK

Le cose non cambiano se siamo distanti, anzi. Come dimostra la psicologia del viaggio, ciò che è più vicino sembra dissimile e totalmente estraneo, mentre spesso le somiglianze più evidenti sono quelle che troviamo dall’altra parte del mondo. Questo avviene soprattutto tra i giovani, anche se vivono ai lati opposti del mondo: sono diversi, ma simili.

Fiumefreddo Bruzio
Castello della Valle

Giacomo D’Orlando

Nemo’s Garden

Nel 2012 nasce Nemo’s Garden, un orto subacqueo innovativo sulla costa ligure, ideato da Sergio Gamberini. Questo sistema eco-compatibile e redditizio coltiva piante, incluso il tabacco per uso farmaceutico, utilizzando energia solare e trasformando l’acqua salata in dolce. Autosufficiente tranne che per semina e raccolta, offre un’alternativa sostenibile per affrontare le sfide del cambiamento climatico nel futuro agricolo mondiale.

Fiumefreddo Bruzio
Largo Rupe

Marzo Zorzanello

Tourism in the climate change era

Il progetto realizzato in esclusiva per Fotografia Calabria Festival riflette sulle trasformazioni e sui cambiamenti dell’identità collettiva e individuale all’interno di una comunità: come si forma l’identità del singolo nella comunità? E come si rapporta la comunità al singolo? Una riflessione che prende forma attraverso la sperimentazione visiva e tecnologica e che parte dalle vecchie tecniche fotografiche.

Fiumefreddo Bruzio
Piazza
Vittorio Veneto

Misha Vallejo

Secret Sarayaku

Tradizione e progresso, tutela e profitto in una terra come la Calabria, da sempre luogo di sopravvivenza e di conquista da parte dell’uomo, grazie alla sua posizione geografica al centro del Mediterraneo. Sugli altopiani della Sila, in costante equilibrio tra passato e futuro, ha ancora luogo l’allevamento della razza podolica autoctona che rappresenta la maggior fonte di profitto per il territorio.

Fiumefreddo Bruzio
Largo Torretta

Mostra storica

In past we trust

Un diverso modo di concepire la bellezza, lontano dai canoni imposti da certe immagini che sono frutto spesso della paura di invecchiare e sottopongono le persone al rischio di body shaming. Un progetto che mostra il potenziale emotivo del corpo attraverso la scelta di fotografare le figure di anziani che con naturalezza posano davanti all’obiettivo, ispirando grazia e sensualità.

Fiumefreddo Bruzio
Via Roma

Premio

Fotografia

Calabria

festival 2022

Vince il progetto di Bianca Maldini
“Una volta qualcuno mi disse”

“Una volta qualcuno mi disse” esplora il confine tra fantasia e realtà all’origine delle fiabe e delle credenze popolari. Durante un viaggio in Calabria ho raccolto ricordi e memorie nelle quali il sangue viene individuato come elemento potente. Il suo ruolo di indicatore pratico di vita, storia e legami assoluti lo rende capace di esercitare influenza sul libero arbitrio, sui cicli di fertilità stagionale e sulle ragioni di vita e morte.