Melissa Peritore

La fotografa italo-filippina Melissa Peritore è nata in Italia nel 1984 e attualmente vive a Vienna (Austria). Ha studiato fotografia presso l'Istituto Bauer di Milano (2007). Utilizza la fotografia digitale e analogica, insieme ai collage, come mezzi visivi per veicolare esperienze e riflessioni e come strumenti per catturare l'essenza dei momenti e tradurli in una narrazione visiva. Il suo lavoro è stato esposto a livello nazionale e internazionale in mostre personali e collettive tra cui KUBŌ | Kultur Bayanihan Ōsterreich - Vienna (2024), Verein Fortuna - Vienna (2024), Getxophoto Image Festival - Spagna (2024), Trieste Photo Days - Italia (2023), TANK Festival di Fotografia Analogica - Italia (2023), Casa degli Artisti - Milano (2022), Preus Museum - Norvegia (2022), STUDIO12 - Vienna (2021), Centro Internazionale di Fotografia - Palermo (2021), Circolo degli Artisti - Roma (2014) Galleria Ucai - Brescia (2011) e Bricklane Gallery - Londra (2009). 

Sementeryo


Il progetto fotografico “Sementeryo” rivela una profonda intersezione tra vita e morte nello scenario evocativo di due cimiteri di Metro Manila (Filippine): il Manila North e South Cemetery.    
Le fotografie di Melissa Peritore invitano a considerare il cimitero non solo come un luogo di lutto, ma anche come una testimonianza di resilienza e adattamento. Diventando così un “luogo” - un locus di storie intrecciate - dove la vita persiste in forme inaspettate. Mettono in luce il paradosso di una comunità che fiorisce all’ombra della mortalità e invita a riflettere sulla capacità dell’essere umano di adattarsi, anche nei luoghi più inusuali.  
Catturando la vita quotidiana di chi vi risiede, sfidano le nozioni preconcette di luogo e funzione. Il cimitero diventa un palcoscenico dove i confini tra vita e morte si confondono, offrendo una narrazione di speranza e resistenza.   
Il fenomeno delle persone che vivono all'interno dei cimiteri delle grandi città filippine è una realtà complessa e radicata da decenni. Le autorità filippine hanno tentato più volte di sgomberare queste comunità, ma con successi limitati. Molte famiglie infatti, dopo essere state cacciate, vi sono tornate, a causa della mancanza di alternative abitative accessibili e della sicurezza che questi luoghi offrono rispetto alle baraccopoli urbane. Il Manila North Cemetery, tra i più grandi cimiteri della metropoli, oltre ad accogliere un milione di anime defunte, è anche un rifugio per circa 6.000 persone: molte famiglie vi abitano da diverse generazioni e hanno creato un vero e proprio microcosmo all'interno delle sue mura. Gli abitanti in molti casi lavorano come custodi delle tombe e dei mausolei, costruiscono lapidi o si occupano della sepoltura dei defunti, e si è creata un’economia informale che consente loro di mantenersi e di cui fanno parte anche moltissime piccole attività come chioschi di cibo e bevande, empori e altre esercizi commerciali.  

Melissa Peritore