Josh Kern

Josh Kern è un fotografo con sede in Germania. Il suo lavoro illustra spesso l'esuberanza, l'estasi e l'angoscia della gioventù. Fotografando esclusivamente con pellicola analogica, le sue fotografie trasmettono una forte materialità. Kern documenta ossessivamente il mondo intorno a lui, creando immagini delicate, fotolibri e quaderni espressivamente riempiti di vernice, registrando il passare del tempo. Ha pubblicato quattro libri: Fuck Me (Dienacht, 2018), Love Me (eigensinn, 2020), Räuber (eigensinn, 2021) e Hallo Aslı (eigensinn, 2022).  

Lars Lindemann

Lars Lindemann è un curatore, organizzatore di mostre e direttore creativo con sede ad Amburgo. Lavora ad una serie di progetti espositivi sia dentro che fuori la natia Germania. Lars è stato membro della giuria per vari concorsi fotografici sia nazionali che internazionali, inclusi il Prix Carmignac e il World Press Photo Award nel 2020 e nel 2021. È stato Direttore della Fotografia per le riviste Geo dal 2015 al 2023. Lars è uno dei fondatori dell'Hamburg Portfolio Review ed è curatore dei progetti internazionali del festival fotografico italiano Cortona on the move. 

Räuber by Josh Kern

Lars Lindemann, curatore


Mia madre si trasferì con me in casa del suo nuovo compagno, nel bel mezzo della foresta chiamata Bremerhof, quando avevo circa 14 anni. Non andavo proprio d'accordo con il mio patrigno. Non perché non fosse il mio vero padre o per altro, ma semplicemente perché eravamo quanto di più distante due persone possano essere. Devo anche ammettere che probabilmente neanche per lui fu facile. Si preoccupava dei soldi e che ogni cosa fosse a posto mentre l'unica cosa che importava a me era andare sullo skate. Non ci capivamo per niente e ci sentivamo sempre incompresi come fossimo ragazzini. Mia povera mamma…  
Un anno dopo nacque il mio fratellastro, Jascha. Mi sentivo a disagio. Tutto mi faceva sentire a disagio all'epoca. Non ero sicuro di come avrei dovuto interagire con lui. Circa tre anni dopo mi trasferii e fui felice di starmene per conto mio. Dopo un po' mia madre si separò dal mio patrigno, e così si traferii con Jascha in una vecchia fattoria distante 200 metri. Mi piaceva molto Jascha, ma le poche volte in cui andavo a fare visita non furono sufficienti per conoscerlo davvero. Una volta mi disse che un giorno avrebbe posseduto un chiosco per guadagnarsi da vivere, cosa che davvero mi colpì. Gli diedi uno skateboard, ma non era molto interessato e lo lasciava sempre di fuori sotto la pioggia. Quando ero in visita ho sempre scattato delle foto di Jascha, ma solo verso la Pasqua del 2020 che ho davvero iniziato a seguirlo e a documentarlo. Ed è stato pazzesco perché solo allora ho capito quanto fosse bello passare del tempo con lui e che la mia macchina fotografica era la scusa migliore per questo. La sua compagnia mi ha permesso di essere del tutto spensierato e infantile benché si preoccupi degli altri più di chiunque abbia mai conosciuto. Tutto ciò che ama me lo fanno sentire vicino. Ad esempio, non c’è niente che lo entusiasmi più dei suoi polli. E in qualche modo è una persona così sensibile, cosa che non rende le cose più facili, soprattutto per un ragazzo. Mia madre dice spesso che sta attraversando le stesse esatte cose con lui come già accaduto con me. 

Josh Kern